Proust ou les intermittences du coeur
Faire danser les sentiments, questa l’essenza della creazione di Roland Petit nel 1974, entrata per l’occasione in questa stagione nel repertorio del Ballet National de l’Opéra de Paris.
Roland Petit è stato il primo coreografo a proporre una versione coreografica del famoso romanzo, lavorando per quadri in cui ha cercato di rappresentare sia gli stati d’animo del narratore – mettendone in risalto in particolare la gioia e la dolcezza per i suoi amori così come la sua melanconia, l’ossessione del passato, il sentimento di gelosia – sia dare uno spaccato della società borghese della Recherche con tutti i suoi vizi e le sue abitudini.
Proprio per quest’alternanza di differenti momenti, legati ai moti dell’animo di Swann, Proust ha scelto di intitolare questo balletto Proust ou les intermittences du coeur, articolandolo in due atti, rispettivamente il Paradiso e l’Inferno prustiano composti a loro volta da 13 quadri. Come non ricordare quelli della Petite phrase de Vinteuil, o Les aubépines o ancora le Jeune fille en fleur così come il quadro finale Cette idée de la mort.
Dopo aver affrontato altri grandi scrittori della letteratura, da Goethe à Merimée e Hugo, Petit prosegue su questa scia esplorando le grandi opere letterarie anche perché crede che alcune di esse « possano veramente donare alla danza i più bei balletti che si possa mai sognare ». Inoltre il suo legame con la Recherche è particolarmente forte dato che ritrova in essa un abbondare di scene in cui l’essenza del tempo che scorre non è altro che movimento che via via si sviluppa nello spazio.
Per questa trasposizione lo scrittore Edmonde Charles-Roux ha aiutato il coreografo francese nell’elaborazione coreografica dei passaggi letterari che avevano maggiormente suscitato l’immaginazione coreografica di Petit.
Il risultato è stato un balletto intenso, geniale nell’abbinamento dei momenti più romantici resi con dei pas de deux all’insegna della fluidità e dell’armonia con quelli in cui l’ironia, la gelosia e la messa in mostra dei vizi dell’ambiente borghese erano protagonisti della scena.
Accurata la scelta musicale che comprendeva brani di Ludwig van Beethoven, Claude Debussy, Gabriel Fauré, César Frank, Reynaldo Hahn, Camille Saint-Saens e Richard Wagner.
Questo allestimento, proprio per la sua struttura in numerosi quadri ha coinvolto e richiesto la partecipazione e l’alternanza di numerosi danzatori dell’Opéra national de Paris anche in ruoli protagonisti, oltre naturalmente alle étoiles Mathieu Ganio (Saint-Loup), Manuel Legris (Monsieur De Charlus), Hervé Moreau (Proust jeune) e la prima ballerina Eleonora Abbagnato (Albertine) che hanno perfettamente incarnato nelle loro gestualità tutta l’espressione e la profondità del messaggio prustiano