Il lago dei Cigni di Rudolf Nureyev all’Opéra Bastille di Parigi

Nel 1984, nasce la versione coreografica firmata Rudolf Nureyev, del balletto classico per eccellenza – Il lago dei Cigni.

Alla luce della sua sterminata conoscenza del repertorio ottocentesco di tradizione russa e della maturità artistica dei suoi quarantasei anni, Nureyev riaffronta il Lago con un intento dominante: fare del principe Siegfried il personaggio chiave restando fedele alla natura profondamente romantica del balletto.

Per riuscire a riproporre in modo credibile, al pubblico contemporaneo, un balletto che si ambienta e ha come soggetto una vicenda leggendaria, Nureyev utilizza l’escamotage della rêverie. Questa versione del Lago è perciò un lungo sogno del principe che, secondo le parole di Nureyev, « rifiuta la realtà del potere e del matrimonio che gli impongono la madre e il precettore ». Una fuga dall’autorità e dalla realtà dunque, dove il tema del doppio diventa il leit motiv di tutto il balletto: Wolfgang, il precettore del principe Siegfried del primo atto si tramuta, nel sogno, nel perfido mago Rothbart, e la fragile e spirituale Odette, fanciulla trasformata in un cigno dal maleficio di Rothbart, si contrappone, come da tradizione, all’ammaliante e insidiosa Odile, figlia del mago.

Nel Lago di Nureyev, il giovane principe Siegfried è diverso da ogni altro principe, non è né un Albrecht, né un Desiré, ma è un autentico eroe romantico, profondamente malinconico e intimamente tormentato, che cerca, attraverso la fuga dalla realtà, il sogno dell’assoluto. Un Siegfried in cui è trasfigurato lo spirito di Amleto, un Werther illuminato di limpidissima tecnica e segnato da un destino nefasto.

Travolto, infine, da questo continuo contrappunto dialettico tra apollineo e dionisiaco, in cui la razionalità è intesa come forza estranea e corruttrice, il principe Siegfried soccomberà, incapace di mantenere fede al giuramento di eterno amore che avrebbe salvato Odette dall’incantesimo di Rothbart.

In questo modo, pur mantenendo intatta la struttura narrativa originale di M. Petipa e L. Ivanov, « dopo aver ballato tutti i suoi prìncipi », Nureyev dà forma ad un Lago dolente e appassionato, che coinvolge ed emoziona lo spettatore ancora molto più di altre versioni a lieto fine (Bourmeister).

Con le scenografie di Ezio Frigerio e i costumi di Franca Squarciapino, diretto dal maestro Vello Pähn, il Lago dei Cigni di Rudolf Nureyev andrà in scena all’Opera Bastille di Parigi a partire dal 12 dicembre 2005 sino la 12 gennaio 2006. Vi si alterneranno, nella parte di Odette/Odile, les étoiles de l’Opéra de Paris Aurélie Dupont, Marie Agnès Gillot, Agnès Letetsu; Laëtitia Pujol; Emilie Cosette e in veste di artista ospite l’étoile Svetlana Zakharova; nella parte di Siegfried, Jean Guillaume Bart, Matthieu Ganio, Manuel Legris, Nicolas Le Riche, José Martinez, Benjamin Pech e Hervé Moreau.

Partager
Site internet créé par : Adveris