Call it….kissed by the sun…better still the revenge of geography
Con lo spirito ironico di sempre volto sempre a interrogare il mondo e gli eventi che ci circondano, Robin Orlyn coinvolge il danzatore hip hop Ibrahim Sissoko nella sua nuova creazione.
L’apertura é dedicata alla rivoluzione francese, una musica tipicamente barocca la accompagna : su uno schermo gigante una donna leva il suo tricolore mentre il danzatore muovendosi lascia e traccia sul video le impronte del suo corpo. Un cambiamento repentino di tema e soggetto apre il secondo quadro. E’l’omaggio a Nijinski e al suo Après-midi d’un faune. Ibrahim Sissoko mette in luce tutta la plasticità del suo corpo e interpreta secondo la sua sensibilità artistica il celebre balletto appartenente alla tradizione dei Balletti Russi. Il suo profilo, in ginocchio, richiama alcuni passaggi della versione originale. Il protagonista ha il merito di conservare lo spirito del balletto soprattutto per quanto riguarda la sua portata innovativa. La novità dal suo punto di vista la si ritrova nel grande lavoro di improvvisazione che compie tutte le sere : nulla é totalmente codificato, soprattutto i bei port de bras di cui é capace.
Un’altra rottura radicale attira l’attenzione degli spettatori : questa volta sulle musiche del Danubio Blu di Strauss Robin Orlyn richiama l’attenzione sull’attitudine consumistica della società contemporanea : sullo sfondo un pannello che richiama in modo stilizzato un centro commerciale e al centro del palcoscenico uno schermo che riproduce uno spot pubblicitario di un detersivo. Grazie anche alla collaborazione di Philippe Lainé pour i vidéo e lo scenografo Maxime Rebière Robin Orlyn riesce a mettere l’accento, senza rispiarmare nulla, su alcuni dei tratti che influenzano maggiormente anche da un punto di vista psicologico i comportamenti di oggi. La creazione si conclude quasi come in una caccia al tesoro con il ritrovamento di un dolce nascosto in una delle numerose scatole in cartone depositate sul palcoscenico. Forse in sintesi e in maniera simbolica é questo il messaggio che Robin Orlyn vuole trasmettere.