Biennale della Danza di Lione 2012: Ce que j’appelle oubli
Ce que j’appelle oubli, ultima creazione d’Angelin Preljocaj e tratta dal romanzo di Laurent Mauvignier, é una riflessione sulla violenza sociale quotidiana. Il coreografo riesce a sublimare il testo e lo stile di un romanzo già originale da un punto di vista formale. Un romanzo enigmatico, scritto sotto forma di flusso continuo di parole, senza alcuna punteggiatura. Il balletto si rivela in tutta la sua forza grazie al genio coreografico di Preljocaj, che attraverso la storia del protagonista riesce a mettere in evidenza lo stretto legame tra danza e letteratura.
» Et ce que le procureur a dit, c’est qu’un homme ne doit pas mourir pour si peu…(Ció che il procuratore ha detto é che un uomo non doveva morire per cosí poco) « . Questa prima frase del romanzo riassume l’essenza della storia del protagonista che si ispira a un avvenimento realmente accaduto. In un negozio, ove aveva bevuto una lattina di birra senza passare alla cassa per pagarla, un uomo é assassinato da quattro poliziotti.
Sul palcoscenico un attore, Laurent Cazanave e sei danzatori. L’attore recita con emozione, la sua interpretazione non assume mai toni di compassione. Lo accompagnano i danzatori con movimenti fluidi e discreti. Poco a poco, i loro movimenti creano le immagini suggerite dal testo del romanzo.
Tuttavia, questa coreografia, la cui musica e ritmo sono costituite esclusivamente dalle parole del testo, non é narrativa. Rivela in modo metaforico l’ipotenza di un uomo e l’assurdità della tragedia di cui é stato vittima.
Il testo costituito da una sessantina di pagine, senza alcuna interruzione ha ispirato in modo magistrale la creatività di Preljocaj e ha messo in rilievo lo spirito di ricerca del coreografo. Preljocaj ha lavorato un anno per arrivare a questo risultato, mesi di ricerca e improvvisazione per rappresentare uno spettacolo cosí vivo e incisivo.
Alla discrezione e delicatezza della prima parte, nella seconda si succedono scene più forti e più dure. Ció puó sembrare paradossale dato che la parte finale del romanzo ha toni più pacati. Questa creazione presentata in prima assoluta alla Biennale di danza di Lione avrà un grande successo.
Lione, 15 Settembre 2012