Il Lago dei Cigni

Makhar Vaziev, direttore del Corpo di Ballo della Scala, ci ha già stupito per la sua intraprendenza nel lanciare in ruoli di primo piano le promesse del Teatro alla Scala. La sfida Claudio Coviello, cominciata l’anno scorso, ha portato sino ad oggi i suoi risultati. E in questo mese di maggio, la neo promossa solista Vittoria Valerio ha più che degnamente rivestito il ruolo di Odette/Odile nella versione di Nureyev del Lago dei Cigni.

Suo partner, giustamente Claudio Coviello, che già rispetto alla sua interpretazione, sempre nel Lago del luglio 2013, ha mostrato notevoli progressi : sicuramente più maturo e più capace di esprimere tutte le capacità artistiche e tecniche di cui é dotato. Ci si puó domandare se ballare diverse volte con Natalia Osipova possa averlo in qualche modo influenzato. La ballerina russa dal forte temperamento, puó averlo aiutato a superare gli ostacoli dovuti alla sua giovane esperienza, dandogli sicurezza. Infatti, ricordiamo anche la loro bella performance nell’Histoire de Manon lo scorso ottobre alla Scala.

Dotato di una buona tecnica e fisicamente elegante nei suoi port de bras, il primo ballerino scaligero ha interpretato magistralmente il principe Siegfried, ruolo difficile perché Nureyev ha reso questo personaggio complesso soprattutto da un punto di vista psicologico. Si resta affascinati dalle creature magiche delle fanciulle sottomesse e trasformate in cigno, ma in realtà l’universo più interessante resta il suo. Lo si vede racchiuso nel suo mondo onirico all’inizio del balletto, poi schivo nel primo atto di fronte alle presentazione di potenziali fidanzate, romantico con l’anelito di raggiungere una creatura  » alata e eterea  » quando va a caccia e poi Odette appare, debole e sconfitto di fronte all’inganno di Rothbart. Il ruolo del principe richiede quindi una grande capacità per rappresentare tutta questa vasta gamma di situazioni psicologiche che sono allo stesso tempo reali e che rendono ancora oggi interessante il Lago dei Cigni.

Molto belli gli jetés del ballerino nel terzo atto come intensa la complicità con la sua partner. Unico punto dove il ballerino potrebbe migliorare é nel finale, quando nella sua corsa disperata del quarto atto per cercare la sua Odette, non utilizza troppo il suo sguardo verso i cigni. E’ il momento che prelude alla tragedia, pieno di disperazione, perché non sublimarlo ?

Vittoria Valerio, giovane solista, ha fatto capire sin da subito che non voleva essere inferiore a Svetlana Zakharova, interprete nelle settimane precedenti dello stesso ruolo. é piena di dolcezza e timidità, come lo richiede il copione, la sua entrata in scena all’inizio del secondo atto. E poi l’incontro con Siegfried, ricco di tenerezza, in cui manifesta tutto il suo pudore, la sua paura e la sua umiliazione per la condizione in cui é costretta a vivere. Da sottolineare la souplesse del suo busto nei cambrés (Maya Plisetskaya diede risalto a questa figura a partire dalla sua Morte del Cigno), indispensabile elemento per rendere più poetici i momenti dei pas de deux del secondo atto. Nel ruolo di Odile, é apparsa sicura, con quel tocco di malignità che richiede il ruolo.

Bravi i solisti del valzer del primo atto : Sophie Sarrote, Beatrice Carbone, Luana Saullo, Massimo Garon, Riccardo Massimi, Maurizio Licitra e Christian Fagetti come anche Alessandra Vassallo, Denise Gazzo e Marco Agostino nel passo a tre. Una nota particolare va alla neo solista Virna Toppi sempre protagonista nel valzer : la si nota sul palcoscenico per la sua sicurezza e per la sua forza (tralaltro la giovane aveva avuto l’opportunità di vestire il ruolo di Odette/Odile proprio due giorni prima).

Antonino Sutera é padrone del personaggio di Rothbart : ci resta ancora per una volta la sua bella e sicura interpretazione in un ruolo che rimane fondamentale all’interno di questo balletto.

Il pubblico che ha assistito a questa rappresentazione resta senz’altro entusiasta, le giovani promesse della Scala hanno ancora tempo per crescere ma hanno già posto le loro buone basi per futuri successi. A questo punto non resta che dar loro fiducia, per lasciarli esibire nelle prossime rappresentazioni del teatro scaligero.

Milano, Teatro alla Scala, 10 Maggio 2014

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